domenica 15 luglio 2012

STRANGE DAYS (1995) un film di KATHRYN BIGELOW



1999- una nuova droga scatena l'immaginario collettivo, la 'snuff', che attraverso un tramettitore celebrale, fa vivere in prima persona, immersi nei cinque sensi altui, esperienze di vita vissuta. Qualunque cosa può essere registrate, e qualunque rivissuta: da una 18enne che si fa la doccia, ad una rapina adrenalinica in un ristorante. Ma questa esperienza allucinate, esagerata, estrema di sensazione, si è proiettata sulla società, ora più violenta che mai, e il crimine si dilaga continuo sulle strade. Lenny Nero, ex poliziotto ora trafficante di 'snuff', si trova tra le mani un'esperienza su cd-rom che la porterà all'estremo, nel rischio della revoluzione e la fine del mondo a cavallo del nuovo millenio.

Quando qualcosa è un mix pieno di citazioni su citazioni di citazioni, tutto è originale, tutto è nuovo: una formula qui tanto riuscita eppure -parere personale- così assurdamente poco utilizzata.
Ed eccoci invece con più di due ore di un energetico, simpatico, violento, adrenalinico, macabro ma ironico, psicho-fanta thriller- con tanti aggettivi e spunti tutti meritati. E per di più quasi mai banale, almeno per esser stato scritto da James Cameron.


                  JM Sz

KOYAANISQATSI (1982) un documentario di GODFREY REGGIO




Non esitono parole per descrivere adeguatamente questo incredibile, imperdibile, intramomentabile film. E di Reggio lo sapeva, lo sapeva bene, decidendo di negare ogni conversazione, ogni dialogo da queste scene, lente, veloci, accellarate, ralletnate, zommate e magnificate, trasportando lo spettatore per l'intero mondo, con le sue magie e frenesie, accompagnato non da parole, ma dalle angeliche musiche di Philip Glass.
Girato in 6 anni di riprese, filmando, mescolando, inserendo riprese da tutto il mondo: questo e' Koyannisqatsi, che nella lingua amerinda hopi significa "vita in tumulto", oppure "vita folle; vita tumultuosa; vita in disintegrazione; vita squilibrata; condizione che richiede un altro stile di vita". 
E con questo ambiguo titolo, cosa ci rimane per comprendere il senso di questo assurdo, inquietante, splendido, magnetico film? le immagini, le folle immagini che ci carezano intorno al mondo, che Reggio e' riuscito a cogliere, e a rinfacciarci.



Non bastano piu' parole a dire altro.


              JM Sz